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Qualche tempo fa ho scoperto un bravissimo blogger che reputo molto chiaro, ispirante e lungimirante nelle sue analisi. Non il solito marketer insomma, di quelli bravini ma freddi come ce ne stanno molti bensì un consulente con la c maiuscola, di quelli che sanno mettere il cliente, ed il lettore, al centro della comunicazione.

Leggere il suo blog equivale a farsi stendere un tappeto rosso, accomodarsi sulla poltrona più comoda, e sorseggiare un buon caffè preparato con cura dal blogger in questione: Riccardo Scandellari, “in arte” Skande.

Oggi mi ha ispirato il suo post “contenuti: la distinzione tra plagio e ricerca”, in cui Riccardo parla, in sostanza, del fatto che sul web è lecito “rubare”, con le dovute virgolette, i contenuti altrui, a condizione che di rispettare alcune sagge regole. Ti consiglio vivamente di leggerlo, lo trovi a questo link.

Lo hai letto? Bene… ora continua la tua lettura qui: ho altro da aggiungere (ecco, sto proprio mettendo in pratica il significato del post stesso: leggere, prendere spunto richiamando anche l’autore, con link annesso, ed aggiungere la propria visione!).

Intanto, perché l’articolo di Skande mi è piaciuto

Denota una grande umiltà. Il suo “credo di non aver avuto mai idee originali” denota grande senso della realtà. In effetti tutti i contenuti online che troviamo in rete oggi, non sono altro che una ripetizione di argomenti già trattati da altri. Cos’è quindi che li distingue gli uni dagli altri? Semplice: la forma. La sostanza, come facevo notare in un commento, è importante, proprio tanto.

Ma è la forma, cioè il modo in cui la sostanza viene raccontata, a renderla fruibile e a superare le barriere tra chi scrive e chi legge.

Proprio su questa base, che non è che una spiegazione per chi, in questi miei poco più di 3 mesi di blogging, mi ha fatto notare che alla fine, il mio blog, non dice nulla di nuovo a quello che è già stato scritto, mi è venuta un’idea, un’associazione, uno spunto che potrebbe aiutare molti a capire, ancora meglio ed in modo più profondo, il senso di tutta la comunicazione online. Quindi anche il senso di questo mio blog oltre a quello di tanti altri professionisti.

Il mio contributo a sostegno della forma

I blog stanno ai lettori come i siti e-commerce stanno ai clienti.

Analizzo la mia frase con una domanda provocatoria ma, credo, molto sensata:

Perché tra due siti di commercio elettronico che vendono esattamente le stesse cose, uno emerge sull’altro?

Cos’è che li differenzia? La sostanza, cioè ciascun prodotto presentato? No! Come detto vengono le stesse cose, gli stessi prodotti in vendita! E allora cosa li distingue? È ovvio che la differenza la faccia la forma, e non la sostanza. È la comunicazione a differenziare i due siti, consentendo ad uno di vendere, ad esempio, più  telefonini dell’altro, semplicemente perché riesce ad incuriosire, spiegare, informare, accattivare, emozionare, ecc… il cliente al punto da portarlo ad una decisione: d’acquisto!

Ora portiamo questo principio valido nell’e-commerce anche al blogging, quindi domanda (simile) da fare è:

Perché tra due blog che scrivono esattamente le stesse cose, uno emerge sull’altro?

Cos’è che li differenzia? La sostanza, cioè ciascun fatto raccontato? No! Come detto discutono delle stesse cose, degli stessi argomenti! E allora cosa li distingue? È ovvio che la differenza la faccia la forma, e non la sostanza. È la comunicazione a differenziare i due siti, consentendo ad uno di essere letto più volte e con più interesse rispetto all’altro, semplicemente perché riesce ad incuriosire, spiegare, informare, accattivare, emozionare, ecc… il cliente al punto da portarlo ad una decisione: la lettura!

Morale della storia

Quando parliamo di “esperienza d’acquisto” non pensiamola quindi come prerogativa esclusiva degli e-commerce. L’esperienza di acquisto, per i blog, è l’esperienza di lettura, e funziona in modo analogo alla vendita online: è quel qualcosa che consente ad un sito, facendo leva sul content-marketing, di emergere in rete anche se dice le stesse identiche cose degli altri.

Ecco spiegato con un semplice paragone come “copiare” con etica e classe possa rivelarsi oggi un piccolo segreto per fare web, non di certo un affronto o un’inutilità nel mondo della comunicazione online come alcuni purtroppo suggeriscono.

(Foto: Pexels)

Leo Cascio

Leo Cascio

Sono brand builder, creator, consulente, formatore e divulgatore di web marketing. Autore del libro "Personal Branding sui Social" (link Amazon).
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