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La domanda che più spesso mi viene posta dai potenziali clienti, di solito piccoli imprenditori o giovani senza lavoro o con un lavoro da dipendente che non li soddisfa pienamente e che sognano di potersi mettere in proprio sfruttando la rete, è questa: come posso iniziare un business online investendo pochi soldi?

Devo ammettere che già sentire una domanda posta in tal modo è una piccola soddisfazione. Infatti, in moltissimi casi, chi si avvicina al business non parla, erroneamente, di investimento ma di costo. Come discusso ampiamente in altri miei post, chiedere “quanto costa un sito web?” è una contraddizione in quanto il sito NON è un costo, ed inoltre questa domanda già presuppone la necessità di impiegare uno strumento (ed il sito lo è!) saltando tutta la fase di analisi, un processo che spetterebbe invece al consulente e non di certo al cliente. In parole povere non è affatto detto che il sito web, così come qualsiasi altro “strumento”, sia ciò di cui il cliente ha bisogno!

Chiuse virgolette, investire è quindi l’approccio corretto perché non si può immaginare di avviare un’attività senza aver ben chiaro che occorre impiegare dei soldi per ottenere un ritorno (in gergo il ROI, acronimo per Return on Investment).

La domanda oggetto del mio post è però un’altra. In altri termini: è possibile “iniziare in piccolo” senza sovraccaricarsi di un eccessivo rischio d’impresa?

La mia risposta è si, ma a delle condizioni.

Per capire quali, occorre prima di tutto ricordare le tre fasi fondanti di tutto il processo di business online: strategia, strumenti e traffico non organico.

Strategia

Diciamo intanto subito che in realtà non basterebbero pochi soldi per avviare una campagna online per come si deve. Bisognerebbe infatti considerare che, a prescindere da quanti e quali strumenti verranno coinvolti da una buona strategia di web marketing, quest’ultima va pianificata partendo da un lungo briefing aziendale. Si tratta di una fase che già di suo normalmente richiede molto tempo, oltre a competenze non da poco.

Definire una strategia online non è solo “chiedere ed ottenere un preventivo”, ma è vera e pura consulenza. Porre le domande giuste, raccogliere le informazioni necessarie e soprattutto studiare una strategia articolata, da monitorare e correggere nel tempo, non è per nulla una cosa breve e semplice. Non bisogna quindi meravigliarsi se tutto questo lavoro dovrebbe essere soggetto al tariffario del consulente. E non può essere quindi improvvisato da chi non ha competenze in questo campo.

Strumenti

Quando parliamo di strumenti, questi possono essere pressoché infiniti: il sito internet è il “re” degli strumenti, ma non è il solo a disposizione. Anche, ad esempio, i social media, i tool di monitoraggio, la newsletter, il copy, i video, gli sms, ecc. sono tutti strumenti.

Il loro coinvolgimento (che ricordo sempre dovrebbe avvenire da parte sempre e solo del consulente di web marketing durante la fase precedente di definizione della strategia) è di carattere qualitativo e quantitativo. La scelta di utilizzare uno strumento piuttosto che un altro, cioè, dipende dalle caratteristiche e funzionalità. In sostanza vengono definiti in base alla loro capacità di risolvere problemi e raggiungere obiettivi. Come puoi immaginare, quindi, anche in questo caso esistono dei tariffari o dei preventivi di spesa da sottoporre al cliente (riguardanti soprattutto aspetti di sviluppo tecnico e di creazione di contenuti).

Traffico non organico

Ma non è finita qui: bisogna considerare che in tutto il processo anche il traffico non organico (cioè a pagamento) ha la sua importanza, pertanto anche questo rappresenta una voce di budget da considerare. Sebbene infatti gli strumenti descritti in precedenza possano generare traffico organico (cioè gratuito), tra questi ad esempio il S.E.O. del sito web, non sono però solitamente sufficienti a garantire un ritorno sull’investimento ed in tempi brevi. A meno che quindi ci si accontenti di ottenere risultati solo a medio e lungo termine (senza ovviamente alcuna garanzia di ottenerne), solitamente anche qui occorre mettere mano al portafogli.

Fatta questa premessa, la domanda si traduce in quella che segue, più specifica ad inquadrare la questione.

È possibile risparmiare nelle fasi di pianificazione della strategia, degli strumenti e del traffico non organico, riducendo al minimo le voci di spesa, in modo da poter avviare un business online anche se si hanno a disposizione pochi soldi?

Dipende dagli obiettivi!

Se questi non sono troppo ambiziosi e ti accontenti di raggiungerli in un tempo lungo, con la possibilità di ottenere risultati in modo saltuario e con medie/basse possibilità di riuscirci, allora risparmiare è possibile. È un’opzione valida anche per chi non mira a vendere qualcosa nell’immediato, ma è interessato solo al fare semplice “branding”, cioè ottenere una semplice presenza e rappresentanza online. Non sto parlando di certo dell’effetto wow, ma meglio di niente.

In tal caso la voce “traffico non organico” può essere depennata tranquillamente, optando per la scelta di ricevere solo quello gratuito dai motori di ricerca e dalle condivisioni sui social network. Anche il link-building può essere utile in tal senso, cioè scambiando i link con altri “siti amici” e a titolo gratuito (attenzione però a non decontestualizzare i link, ovvero si ai link mirati e di approfondimento degli argomenti nell’interesse del navigatore, no ai link fini a se stessi: Google in quest’ultimo caso anziché premiare, penalizza il posizionamento!).

E se vogliamo spendere ancora meno, dove risparmiare ulteriormente?

Direi sugli strumenti!

Attivare e gestire più strumenti in modo coordinato, in generale, ha maggiore impatto comunicativo. Immagina un sito web senza presenza sui social perché, volendo risparmiare, se ne priva. È chiaro che è sempre una strada percorribile pur di abbassare il budget richiesto. Il mio suggerimento, però, non è di tagliare drasticamente gli strumenti, ma di ridurli in modo intelligente.

In sostanza non abbassare la qualità, piuttosto diminuisci la quantità!

Un esempio banale, da non eseguire alla lettera, ma per farti capire cosa intendo? Visto che i social network sono una parte di questi strumenti, basti pensare che non sei obbligato ad essere presente su tutti i social più popolari, ma potresti concentrarti solo sui 2/3 più utili al tuo business. Niente Instagram, Pinterest e Linkedin (ma solo se non fai B2B!), ma solo Facebook e Google+. Ciò ridurrà ovviamente le risorse.

Un’altra buona strada per ridurre il budget è quella di utilizzare strumenti gratuiti (ce ne sono tanti ed abbastanza potenti) e software open-source (ti raccomando quindi: niente sito fatto con cms proprietari… meglio WordPress su un hosting di decente livello!). Ciò però non significa che sarà tutto gratis. Si, perché dovrai comunque pagare, per com’è giusto, un designer qualificato per avere un risultato professionale. E meglio ancora un esperto UX (per ottimizzare l’esperienza d’uso).

E sulla strategia, è possibile risparmiare?

Sarò sincero. Assolutamente no!

La strategia è troppo importante. Magari starai pensando che potresti risparmiare affidandoti ad un consulente a buon mercato, i classici “tecnici” che neanche ti parlano di strategia, che la bypassano proprio, rivolgendo la loro attenzione solo sugli strumenti. Queste persone, oltretutto, non ti parlano neanche di traffico non organico! E sai perché? Perché, a parte che ignorano l’argomento, sanno che parlartene toglierebbe risorse al tuo budget che invece potrebbero intascare loro. Si, perché il budget per il traffico a pagamento non va ai consulenti, ma alle grandi .com del web advertising (come Google Adwords, Facebook Ads, ecc).

Per questo motivo non devi assolutamente lesinare sulla consulenza.

Rivolgiti pure ad un bravo consulente che sappia magari realizzare una buona strategia per obiettivi meno difficili da raggiungere, solitamente quelli a lungo termine. Avrai così la possibilità, nel tempo, di aggiungere man mano strumenti che possano potenziarla, e che poi magari la sfruttino a pieno con l’acquisto anche di traffico. Così facendo, se non ridurrai la spesa, almeno potrai affrontarla a poco a poco.

Attenzione però: questa è solo un’idea per dare la possibilità a tutti di iniziare, non è di certo una soluzione valida per tutti (che non esiste!).

Conclusioni

Ricordati, infine, che meno decidi (o hai la disponibilità economica) di investire, meno potrai aspettarti che il tuo consulente risponda alla tua domanda “che risultati posso ottenere?”.

Solo con certi budget potrai, infatti, ipotizzare con maggiore sicurezza il ROI realizzabile.

Fermo restando che anche in questo caso, parlando sempre di investimenti, il cosiddetto “investimento blindato” non esiste da nessuna parte: diversamente lo avremmo già fatto tutti e saremmo tutti ricchi.


Leo Cascio

Leo Cascio

Sono brand builder, creator, consulente, formatore e divulgatore di web marketing. Autore del libro "Personal Branding sui Social" (link Amazon).
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