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Metto subito le mani avanti: il titolo di questo articolo è pura “fuffa”! Cosa intendo? Che in realtà non esistono parole chiave in grado di garantirti di essere trovato subito ed in modo certo nelle SERP, ovvero le cosi dette Search Engine Result Pages (pagine di risultato dei motori di ricerca). Però forse potrà risultare utile a molti per comprendere o ripassare concetti che spesso sono ignorati o trascurati.

Insomma la vera domanda a cui rispondere quanto si fa S.E.O. (cioè Search Engine Optimization, ottimizzazione dei siti per i motori di ricerca) è la seguente: come occorre comportarsi per avere un certo “riscontro” su Google e simili (Bing, Yahoo,…)?

Intanto chiariamo, se per te non è già ovvio, che le parole chiave da inserire nel tuo sito dipendono soprattutto dal tuo settore merceologico. Sono preistorici i tempi in cui nei siti si inserivano sfilze di parole chiave, spesso ripetute, facendo spudoratamente “keyword-spamming”, per ottenerne dei benefici di visibilità. La parola chiave “sesso” ad esempio, agli esordi del web (ai tempi di Altavista, il primo motore di ricerca della storia), veniva inserita dovunque, perché era quella anche più ricercata!

No, nel momento in cui scrivo, nel 2017, Google è da tempo il leader dei motori che ha imposto a tutti una raffinata intelligenza artificiale capace di penalizzare ogni sorta di “furbata”. Per cui la cosa più saggia da fare è quella di evitare qualsiasi tipo di forzatura, scrivendo per gli utenti, e non per i motori, parole chiave coerenti con il proprio target, senza esagerare, ma come vedremo senza essere neanche tirchi nel comunicare. Insomma non esistono trucchi, ma metodi si.

Allora, quali sono le famose “cinque migliori parole chiave” da usare? Ecco, bisogna capirle da soli.

E siccome parlare difficile non è il mio forte e piuttosto preferisco la semplicità ai paroloni, in questo post voglio fare un esempio portando a modello il mio business. Capire quali sono le mie parole chiave preferite, che inserisco come detto nei testi dei miei siti dedicati alla consulenza di marketing, sia sul sito dell’agenzia di comunicazione che dirigo che nel blog che stai leggendo, in base al mio settore di riferimento, ti consentirà di poter stilare una lista per la tua attività.

E quindi potrai inserirle strategicamente nel tuo sito coerentemente con una strategia S.E.O. di buon livello. Pronti… via!

1) “Consulente di web marketing”

È la main keyword, la parola chiave principale, del mio sito e del mio business. Ciò che sto per dirti è abbastanza ovvio per gli addetti ai lavori, ma quando si parola di “parola chiave” non si intende necessariamente un termine singolo, ma anche una breve frase (chiamata anche “key-phrase”). E se questa frase è particolarmente lunga ed elaborata, si parla anche, in gergo, di “long-tail keyword”. Perché una parola chiave non può essere un singolo termine? Semplice: le parole chiave “competono” tra loro in un mondo pieno zeppo di contenuti, per cui è assolutamente necessario focalizzarsi. Occorre verticalizzare i contenuti, insomma, e quindi anche le parole chiave dovranno “descrivere” o “indicare” più che essere singoli termini che invece generalizzerebbero troppo i concetti. Non a caso nel mio caso mi indico come “consulente di web marketing” e non semplicemente e genericamente come “consulente”. Anche perché in quel caso andrei in concorrenza diretta con i consulenti del lavoro (e non mi interessa!).

2) “Esperto di comunicazione”

È un po’ come la parola chiave principale, cioè identifica la mia professione specifica ma, in questo caso, rappresentandola in modo “soggettivo”. La parola “esperto” infatti mi identifica come capace di offrire servizi di qualità e di risolvere problemi. È qualcosa che in verità, a maggior ragione che siamo in pieno web 3.0, dovrebbero decidere i clienti, diversamente potrei apparire come un po’ spocchioso ed auto-celebrativo. Tuttavia, ma è mio parere, usare nei contenuti online di rado aggettivi qualitativi come “esperto”, “utile” o “buono” è consentito, e questo perché aiuta ad immedesimarsi nel bisogno di un potenziale utente che richiede qualità. Insomma usiamoli pure, ma non esageriamo mai e poi mai, altrimenti rischiamo di rovinare la nostra reputazione. Concentriamoci sempre sul fine, mai sul mezzo, per risolvere i problemi!

3) “Pianificazione strategica di internet marketing”

Questa è per me la “key-phrase” più importante perché rappresenta il mio “core-business”, cioè il servizio che desidero offrire più di tutti ai miei potenziali clienti. Se non ho usato nuovamente il termine “web marketing”? Semplice: occorre cercare di differenziare il più possibile le parole chiave principali tra loro. È chiaro che nei tanti contenuti che posso scrivere, cercherò ora di scrivere l’una o l’altra notazione, ma cercando sempre di creare delle espressioni alternative. Ciò vale anche per le parole “pianificazione” e “strategica” per in altre circostanze potrei riportare anche al plurale, o piuttosto utilizzando dei sinonimi.

4) “Realizzazione siti web”

Analogamente al punto 3, un’altra importante keyword/key-phrase è rappresentata da un servizio specifico offerto. Occorre spesso indicarne uno o più di uno ed in modo specifico, cercando di “captare” le richieste dei potenziali clienti, specialmente nei casi in cui determinati ed importanti servizi (come nel mio caso il più generale e completo servizio riguardante la strategia) non vengono conosciuti e recepiti dal pubblico. In sostanza, nel mio caso, cerco di captare il bisogno di creazione di un sito internet, per vendergli possibilmente l’essenziale ma ancora poco conosciuto “servizio di consulenza strategica” (che poi è, in effetti, il servizio che può fare la differenza tra un progetto web di successo rispetto ad un portale che non porta risultati).

5) “Realizzazione sito internet a Marsala”, “Creazione siti web a Trapani” ecc…

Con questo ultimo esempio di keyword/key-phrase entriamo in due meriti: quello della differenziazione geografica e quello delle alternative controllate. Nel primo caso vado a puntare ancora sui servizi per me più importanti associandoli a specifiche località che sono di mio maggiore interesse. Tecnicamente faccio “local S.E.O.”. Ma anche in questo caso, attenzione a non esagerare: va bene inserire la località dove lavoriamo e quelle più vicine dov’è possibile effettivamente offrire un servizio in loco spostandosi presso la sede del potenziale contatto o che un eventuale utente può raggiungere agevolmente. Nel mio caso quindi potrei inserire, senza rischiare di fare spam, espressioni come “realizzazione sito web a Mazara del Vallo, sviluppo sito internet a Salemi, realizzare blog a Paceco, ecc.”, evitando di inserire città come Roma o Milano visto che geograficamente distanti. Riguardo invece alle alternative controllate, come già riportato nel punto 3, credo ci sia poco da aggiungere, se non il fatto che variare, senza esagerare, con l’ausilio di sinonimi o di termini diversi ma che richiamino attività analoghe, possa aiutare molto a farsi trovare su Google e sugli altri motori di ricerca.

Conclusioni

Ammetto di aver creato questo articolo, avendovi inserito le parole chiave più importanti per il mio business, anche per aiutare il mio blog a farsi trovare sui motori di ricerca. Ma non credo di aver ingannato né Google, né te che mi stai leggendo: se infatti sei giunto in questo sito da una ricerca, e sei arrivato nella lettura alla fine di questo articolo, probabilmente mi stai recependo come un professionista in grado di aiutarti nella tua attività. Tuttavia ci tengo a precisare che, a parte rarissimi escamotage, sul web normalmente i “mezzucci” non funzionano: ciò che contano su Google sono i contenuti.

Il motore di ricerca per eccellenza ha infatti un sistema così potente che è in grado davvero, oggi, di selezionare i migliori siti per ciascuna ricerca. Ma siccome il suo algoritmo è un segreto aziendale, occorre usare il buon senso. Ed il mio buon senso fa rima con “eticità”, e mi auguro anche il tuo! Per cui ti consiglio caldamente, oltre a stilare un tuo elenco di parole chiave (per le quali, tra l’altro esistono tool automatici che aiutano a scovarle, ad esempio Google Keyword Planner), a focalizzarti sulla reale utilità e fruibilità dei contenuti del sito.

(Foto: Pixabay)

Leo Cascio

Leo Cascio

Sono brand builder, creator, consulente, formatore e divulgatore di web marketing. Autore del libro "Personal Branding sui Social" (link Amazon).
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