(Tempo di lettura 3 minuti)

Sarà per motivi esterni, ovvero il fatto che negli ultimi anni il modo di comunicare delle aziende è mutato convergendo sempre più dalla vecchia visione mono-direzionale (azienda-cliente) a quella ciclica e multi-direzionale (azienda-cliente-azienda), o perché il digital ha permesso ai piccoli di diventare grandi senza grossi investimenti, liberando la loro voglia/esigenza di comunicare ben oltre i confini locali.

Oppure, ancora, sarà per motivi interni, cioè perché negli ultimi anni, in particolare da quando ho aperto questo blog, ho divorato decine di libri e frequentato tanti corsi e partecipato a numerosi eventi  che mi hanno arricchito enormemente sia dal punto di vista personale che professionale.

Sarà perché… COSA, ti chiederai!

Ecco, mi sto semplicemente riferendo al fatto che, per i motivi che ho esposto, finalmente oggi dopo 16 anni di attività mi interrogo sul significato più intimo e profondo della comunicazione, ponendomi la seguente domanda.

Cosa vuol dire veramente comunicare?

Molte persone, soprattutto capi di aziende, ancora oggi credono erroneamente che “comunicare” sia solo sinonimo di “pubblicità”. In effetti nel linguaggio comune quando si parla di comunicazione la si accosta a termini legati al business come “promozione”, “marketing”, “visibilità”, ecc. Eppure c’è un’enorme differenza tra comunicare e fare pubblicità. Il motivo è che:

Comunicare non è lo scopo ma il mezzo per raggiungere determinati obiettivi.

In effetti comunicare come fosse un modo per emergere dalle masse e basta è un grosso errore, perché rischia di rendere la comunicazione stessa sterile e soprattutto non sincera.

Infatti oggi, ancora più di ieri, la genuinità, la coerenza e la lealtà nei confronti di chi ascolta il messaggio, qualsiasi esso sia, sono praticamente tutto.

Quindi il significato più vero ed intimo della comunicazione è quello di essere totalmente se stessi.

Per questo motivo il personal branding, la branca del marketing che inquadra il soggetto come portatore di autenticità, è un’arma potentissima per affermare la vera identità della comunicazione nel 2018, e lo sarà sempre di più negli anni a venire.

Diciamolo senza giri di parole: il cliente di oggi non ne può di messaggi pubblicitari, piuttosto preferisce rapportarsi con persone in carne ed ossa, esattamente come lui, ed ascoltare i loro messaggi naturali. Infatti è per questo motivo che preferisce fidarsi di un consiglio o di una recensione, specie se realizzata da un conoscente o un amico, piuttosto che di uno spot!

Sta a te quindi utilizzare la comunicazione personale per portare acqua al mulino del tuo business.

Lascia quindi che essa fluisca in modo del tutto naturale. Farlo senza farti condizionare dalle logiche del guadagno, almeno nella fase iniziale, è però cruciale. Dovrai seminare il tuo orto fatto di relazioni, online o offline poco importa, e poi sperare (sebbene una pianificazione fatta bene non abbia nulla a che fare, in realtà, con il cosiddetto “marketing della speranza”) di giungere tra diverso tempo al momento della raccolta.

Se nel frattempo avrai fatto una buona semina, innaffiato pazientemente e rimediato ad eventuali imprevisti, certamente anche la raccolta, in termini di lead e clienti, lo sarà.

Comunicazione Aziendale = Comunicazione Personale = Comunicazione Naturale

Da questa premessa nasce una triplice equazione che pone ogni azienda di fronte ad un importante stato di fatto: da oggi dovrà necessariamente usare il marketing in modo talmente “elegante” da sembrare di non usarlo affatto.

D’altronde anche lo scrittore e pubblicitario Stephen Littleword nel suo ispirante libro Piccole Cose ha postulato una frase rivelatrice che ti suggerisco di stampare ed attaccare sul muro del tuo studio.

Il marketing più efficace è quello che non si vede

Ma attenzione a non fraintenderla. L’autore non ti sta dicendo di non fare marketing, errore che molti ancora commettono, rimanendo immobili o agendo da pubblicitari. Ma ci sono anche quelli che credono che basti essere se stessi, senza conoscere ed applicare il marketing, per raggiungere risultati.

Credono che in pratica essere bravi per vendere sia sufficiente.

In verità il “non marketing” di cui ti sto parlando non è un marketing assente ma trasparente.

Il marketing efficace, ma è possibile estendere il concetto a tutta l’odierna comunicazione, deve essere cioè come il cristallo: ci deve essere eccome, ma non si deve vedere!


Leo Cascio

Leo Cascio

Sono brand builder, creator, consulente, formatore e divulgatore di web marketing. Autore del libro "Personal Branding sui Social" (link Amazon).
Che ne pensi del mio articolo? La tua comunicazione aziendale o personale ha bisogno di una mano? CONTATTAMI ORA! :)