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In questo post ti parlerò di content-marketing e copywriting, in particolare di scrittura di contenuti per il web, focalizzandomi sul target.

Se il tuo sito/blog si rivolge ad una particolare nicchia (spero che sia proprio così, diversamente significa che non hai definito un focus e quindi che non sei ben posizionato), per prima cosa dovresti assolutamente realizzare un copy personalizzato per quella particolare nicchia.

In parole povere dopo aver capito bene chi è il tuo lettore, e quindi il tuo cliente ideale (è questo che intendo quando parlo di focus e di posizionamento) dovrai creare dei testi assolutamente mirati con lo scopo di far colpo su di lui con un abile copywriting e di informarlo/formarlo con un efficacissimo content-marketing.

Per indirizzare bene il lavoro sui testi, un piccolo trucco (che poi trucco non è: in realtà è un approccio), è quello di identificare questo tuo specifico “target” come fosse una persona in carne ed ossa, a cui nella tua mente, se vorrai, potrai dare anche un nome ed un’identità.

Ricordi l’amico immaginario di quando eri bambino? Ecco, qualcosa di molto simile. Solo che non sarà un compagno di giochi, ma una persona che sostanzialmente racchiuderà le caratteristiche che vorresti che il tuo “cliente tipo” avesse.

Se il tuo sito/blog aziendale è molto verticalizzato (e ripeto, me lo auguro, diversamente ti sarà difficilissimo emergere) e se hai deciso che il tuo “lettore ideale” debba essere di buona cultura, magari sulla cinquantina, imprenditore, e magari uomo dalla buona disponibilità economica, allora dovrai assolutamente scrivere per lui, come se ce lo avessi davvero davanti.

In tal senso consultare le tue Google Analytics, argomento affrontato in questo recente post, può esserti di aiuto: i report demografici di cui è munito posso davvero rendere una buona idea di chi è questo signore, così da poterci parlare nel modo più diretto ed intimo possibile. Per la felicità del tuo business.

La tua possibile obiezione

Ora ti chiederai se sia davvero il caso di scrivere in quel modo, perché magari così facendo escluderai dal target lettori che non rientrano per nulla in questa “figura”, ma che oggi riterresti utili, perché potrebbero diventarlo, o perché più probabilmente perché avresti un’offerta anche per loro.

Ti dirò: stando all’esperienza maturata in questi mesi con questo blog, fare una focalizzazione molto mirata ha senso, per questo sento di consigliartela.

È vero che così facendo brucerai molti potenziali contatti, ma è anche vero che quelli che rimangono nel target potranno apprezzarti molto di più, perché si riconosceranno tantissimo in ciò che scrivi.

Un’ottima base quindi per un content-marketing vincente è proprio quella che ho descritto poco fa.

Tuttavia mettere in pratica ciò è sufficiente per fare content con successo? Direi proprio di no.

Nella stesura dei testi di un nuovo blog non bisognerebbe infatti considerare solo il tuo “lettore immaginario”, ma anche i “lettori non immaginari” (quelli tendenzialmente esclusi dalla forte focalizzazione), facendo in modo da potere, in qualche modo, coinvolgere anche loro, senza quindi rischiare di “bruciarteli”. Oltretutto in questo processo bisognerà considerare anche gli aspetti di S.E.O., cioè l’attività di indicizzazione dei contenuti su Google, il più importante motore di ricerca.

Ma andiamo con ordine.

Hai capito perfettamente il tuo focus, e deciso di scrivere per lui, pubblicando contenuti estremamente mirati. Questi ultimi, però, vengono intercettati da un numero sicuramente medio/basso di utenti. Cioè, parlando di ricerche su Google, la mole di traffico che riceveranno questi articoli specifici sarà tendenzialmente molto bassa.

Come aumentare il traffico?

L’unico modo per farlo è scrivere anche post con contenuti meno focalizzati, cioè più generici. Questo genere di post possono essere usati per intercettare una maggiore mole di traffico da Google, grazie anche ad un’uso sapiente delle keywords.

Qual è però il problema con questi post?

Che per poter in qualche modo essere trovati su Google, dovranno essere scritti non bene, ma davvero benissimo! Dovranno essere “contenuti WOW”, cioè post lunghi, articolati, chiari, di grande valore e magari contenenti “info-grafiche”. Questi post saranno i cosiddetti “corner-stone” del tuo blog, cioè una sorta di articoli-esca in grado di intercettare tantissimo traffico da Google, riuscendo quindi a generare un dialogo anche con utenti che sono meno in focus rispetto al tuo focus principale, ma che non puoi permetterti di trascurare.

Un piccolo segreto per fare in modo che Google, e quindi la tua S.E.O., ti porti alla lunga risultati è quello di collegare questi corner-stone agli articoli di nicchia di cui scrivevo prima e di posizionarli in vista sul tuo sito. I post di nicchia dovranno essere scritti anch’essi bene, ma non necessariamente in modo esagerato, perché essendo di nicchia non avranno tantissima concorrenza sul web. Inoltre il traffico che riceveranno, proverrà in maggior parte dai link di approfondimento sui corner-stone.

Ricapitando, un buon modo per strutturare il tuo copywriting, con buone chance che sia di successo, è seguire nell’ordine questi passi:

  1. Focalizza bene il tuo target principale (il tuo lettore ideale, cioè di nicchia)
  2. Scrivi la maggior parte dei tuoi post più focalizzati dedicandoli a questo tuo lettore ideale
  3. Focalizza bene il tuo target secondario (il tuo lettore meno ideale, quindi non di nicchia)
  4. Scrivi “contenuti WOW” (corner-stone) dedicati a questo lettore secondario
  5. Collega questi articoli “corner-stone” con i post più focalizzati attraverso link interni
  6. Dulcis in fundo metti in bella vista i corner-stone nella homepage del tuo sito/blog (la home del tuo sito è quella che intercetta meglio il traffico in arrivo da Google)

Conclusioni

Ricapitolando un content-marketing potenzialmente vincente presuppone di scrivere, contemporaneamente, su tre fronti differenti: per il target principale, per il target secondario e per Google.

In che ordine?

Esattamente nell’ordine che ho scritto. È importante infatti capire che scrivere prima di tutto per Google, e solo successivamente per il tuo lettore, è un errore che sarebbe poi difficile riparare: il “click-baiting”, la diffusa pratica di scrivere titoli accattivanti o forvianti che rimandano però a contenuti non in linea, scritti solo per farsi cliccare dagli utenti di Google (o anche dei Social) ha il pessimo effetto di generare traffico tendenzialmente di qualità che però, una volta riscontrato che il copy è deludente o che non corrisponde alle aspettative, porterà all’abbandono definitivo del tuo sito.


Leo Cascio

Leo Cascio

Sono brand builder, creator, consulente, formatore e divulgatore di web marketing. Autore del libro "Personal Branding sui Social" (link Amazon).
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