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Rispondere alla domanda “quanto costa un sito internet” è uno spunto gettonatissimo del mio blog, e per vari motivi: diversi miei post precedenti ne parlano, ad esempio questo, in cui delineo le domande da non fare mai ad un web designer (e spiego che il sito non è un costo, ma un investimento), oppure quest’altro, in cui spiego che il sito web è importante, ma senza una corretta strategia non serve quasi a niente. Ma come non dimenticare anche quest’altro ancora, con omaggio a Paolo Villaggio, in cui spiego la scelta che ho fatto tempo fa di abbandonare i siti web a pacchetto e tutto incluso, per offrire un servizio più curato e personalizzato.

Il motivo per cui è gettonatissimo è anche per questioni sia di principio che di storia.

Di principio perché offrire un servizio sempre di valore è un dogma della mia attività di web marketing.

Di storia perché di siti web in 15 anni ne avrò realizzati centinaia, con tanti successi, ma anche vari insuccessi. E sono proprio quest’ultimi ad avermi convinto a fare in modo che tu non commetta gli errori che ho fatto in passato.

Conosci il detto “sbagliando si impara?”: ecco, io ne sono il classico esempio!

Il mio attuale e costante impegno nel mondo del lavoro, che, attenzione, NON è una garanzia di successo (nel business nessuno può garantirti niente perché il rischio d’impresa c’è sempre!), è quello di cercare in tutti i modi di farti andare in ROI positivo: se investi con me 100, per come la vedo io, devi assolutamente ricavarne più di 100.

Visto quindi che i miei precedenti post “sull’argomento sito web” non sono bastati a chiarire la questione, ho deciso di rinforzare il messaggio condividendo con te i messaggi pervenuti di recente da due nuovi contatti (acquisiti grazie a questo sito). Contatti informati su ciò che faccio, ma che evidentemente non hanno ancora capito bene COME lo faccio.

Mi auguro che questo post sia un monito (anche per loro) per capire, una volta per tutte, che il sito web è un servizio assai diverso da quello che comunemente si pensa.

E che quindi chiederne una valutazione di costo equivale all’atto di decidere l’importo di un investimento.

Il giovane neo-imprenditore

Sono venuto a contatto con una giovanissima e promettente nuova partita iva, con cui ho rotto gli indugi dandoci subito del tu. Come avviene spesso quando un contatto diventa da “freddo” a “tiepido” (è bastata una piacevole chiacchierata per rompere il ghiaccio), mi ha inviato questo messaggio su Whatsapp, che puoi leggere tu stesso dall’immagine allegata in alto. In verde la mia risposta.

Cosa puoi capire da questo “scambio”?

Che il sito web è visto ancora da molti come un bene di consumo. Ti dico invece che è un prodotto altamente “tailor-made” cioè personalizzato come fosse un abito sartoriale, e pertanto prima di proferir parola su un eventuale “preventivo” bisognerebbe “prendere bene le misure”.

Se quindi anche tu sei un neo o futuro imprenditore, desideroso di avere anche tu un bel sito internet, ricordati che un sito da 2 o 3 centinaia di euro, magari fatto con WordPress (strumento bellissimo ed anche poco complicato per fare siti anche esteticamente carini e senza particolari competenze tecniche, ma che purtroppo molti fraintendono credendolo un mezzo di facile successo) e senza esserti posto un obiettivo (il classico sito vetrina che ti fa sentire più figo, ma che non serve perché nessuno lo troverà mai su Google, e che è così poco user-friendly che semmai dovesse capitarci qualcuno, ci starebbe pochi secondi senza interagirci in alcun modo) non ti servirà a niente, a parte che a buttere i tuoi soldi!

Se inoltre il tuo budget per far crescere la tua azienda (cioè per vendere, e se già vendi, per vendere di più) è irrisorio, faresti davvero meglio a non buttarli via i tuoi soldi, semmai a spenderli in un weekend di relax o divertimento: e bevendo alla tua salute!

Il grafico/stampatore

Un caso simile è quello come da schermata soprastante: un’agenzia di grafica, sempre molto di recente, dopo avermi visto online mi chiede per e-mail di inviargli non uno, bensì due preventivi per la realizzazione di siti di commercio elettronico. Parlando al telefono poi con il titolare scopro che servono a due suoi clienti imprenditori (?) del settore agricolo che hanno bisogno (ed è urgentissimo, entro 24 ore!) di presentarli per ottenere dei finanziamenti.

Tutto ciò avviene senza assolutamente rendersi conto che se un qualche ente elargirà dei finanziamenti lo farà con lo scopo di innovare l’azienda dal punto di vista tecnologico. E che pertanto il sito internet e-commerce di questa “innovazione” non sarà un elemento marginale ma centrale!

Eppure c’è chi chiede il preventivo come si trattasse di informarsi sul prezzo di un trattore, senza minimamente capire che in realtà ci sarebbe una strategia da pianificare in funzione a degli obiettivi da perseguire!

Insomma un progetto da ideare da zero in base ad un insieme di informazioni da carpire durante un lungo breifing (argomento di cui ho parlato qui) in presenza del cliente:  informazioni senza le quali è impossibile redigere un preventivo in modo sensato, a meno che non si desideri prendere il giro l’ente erogatore (hai mai sentito parlare di “fatture gonfiate”?).

Conclusioni

Detto ciò, per concludere, se ancora non hai chiaro come comportarti se il tuo “sogno” è avere un sito web (come se questo fosse più il fine che il mezzo per raggiungere qualcosa), voglio aggiungere quanto segue e metterlo anche tra virgolette:

Rivolgersi ad un consulente di web marketing è un po’ come andare in banca per chiedere un prestito.

Se parli con il direttore e gli dici “mi servono 100 mila euro”, lui ti risponderà “quali garanzie hai per restituirceli?”.

Nel web marketing è la stessa cosa: se parli con un consulente e gli dici “mi serve un sito web”, lui analogamente ti risponderà “quanti soldi hai da investire?”.

Quindi il consulente di web marketing è quella figura che prima ancora di iniziare a pensare al tuo sito (o progetto/campagna su internet) deve conoscere le tue intenzioni. Pertanto ti invito a pensare al budget in questi termini.

Cioè non pensare “si, ma io non ho idea di quanto costi un sito, per questo lo chiedo!”. No, pensa invece a che percentuale del tuo fatturato (presente o futuro) intendi investire in marketing (e quindi anche nel sito).

Una buona percentuale da investire (il tuo budget per il web) potrebbe essere il 10%.

Se ad esempio fatturi (o pensi di fatturare) 50 mila euro in un anno, mettine da parte 5 mila per promuoverti (e vendere) sul web (ed includi pure la formazione professionale!).

E per dare continuità al processo, fai lo stesso ogni anno!

Ragionando in questi termini, anche se sei una semplice partita iva, eviterai brutte figure quando andrai a parlare con il tuo consulente di web marketing di fiducia. Ma non è questo il punto. Il punto è che getterai le basi per strutturare sul serio, ed in tutti i sensi (non solo economici) la tua crescita.


Leo Cascio

Leo Cascio

Sono brand builder, creator, consulente, formatore e divulgatore di web marketing. Autore del libro "Personal Branding sui Social" (link Amazon).
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