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Al termine del mio secondo giorno al recente Smau Milano, sia perché l’argomento trattato è di forte attualità e di interesse per me, sia perché “un uccellino” me lo ha suggerito, sono andato al workshop di Leonardo Bellini, uno dei maggiori esperti di Linkedin.

Di esperti del famoso social network per il business in questi anni ne ho conosciuti diversi, eppure Leonardo mi ha colpito per la competenza e per l’estrema leggerezza con la quale ha svolto il suo compito di speaker, quasi da riuscire a fissarsi nella mia mente come esperto numero uno in questo campo. Sarà anche perché mio omonimo, chissà! Eppure “voci di corridoio” dicono che sia effettivamente il numero uno, ed i suoi tre libri su questo tema già pubblicati sembrerebbero un indizio.

Ma vado al sodo, e ti racconto cosa ho visto e sentito: Leonardo durante il suo intervento ha descritto l’intero processo ideale, suddiviso in 7 passi, da seguire per usare Linkedin per generare contatti qualificati.

Ma prima voglio fare un passo indietro:

Cos’è Linkedin? E soprattutto… a cosa serve?

È un social network con un funzionamento, per certi aspetti, simile al popolarissimo Facebook, ma che offre funzioni specifiche per il mondo del business. Mentre infatti su Facebook l’aspetto professionale degli iscritti è in secondo piano, su Linkedin è centrale. Ogni iscritto è spinto a curare un profilo che somiglia molto ad un “curriculum vitae” nel formato digitale. Linkedin dunque serve, molto banalmente, a presentare al mondo la propria candidatura e, all’opposto dal punto di vista aziendale, a trovare candidati.

Linkedin in questi anni ha avuto talmente successo (al momento ospita più di 11 milioni di italiani) da riuscire quasi a soppiantare le agenzie interinali: oggi le aziende i professionisti da assumere li cercano in modo diretto su questa piattaforma. Ed essendo il mondo del lavoro fatto anche da commesse e collaborazioni, viene utilizzato dalle aziende anche per la ricerca di nuovi fornitori e consulenti! A questo, ovviamente, si aggiunge l’utilizzo della piattaforma per consolidare i rapporti, perché i collaboratori oggi non basta trovarli, ma occorre anche tenerseli buoni (non a caso è un social network!).

È quindi evidente come Linkedin sia il luogo virtuale ideale per fare personal branding. E non è un caso che tra i punti trattati nello speech da Leonardo ci siano stati argomenti come l’identificazione del cosiddetto “interlocutore chiave”,  l’uso e la classificazione dei prospect, le migliori strategie di ingaggio e l’uso degli strumenti di social selling (come Sales Navigator).

Al termine dello speech ho chiesto a Leonardo un paio di cose. Intanto come funziona il suo algoritmo in relazione all’usanza ereditata da Facebook di massimizzare la portata dei post evitando link diretti (da inserire piuttosto come primo commento). Se non sai di cosa sto parlando leggi qui di seguito, altrimenti salta direttamente alla video-intervista che abbiamo fatto dopo.

Negli ultimi anni Facebook ha ridotto moltissimo la visibilità dei contenuti postati senza fare campagne a pagamento (i cosiddetti post organici), specialmente quelli veicolati sulle pagine. In termini pratici, oggi, postando un contenuto su una pagina, questa viene mostrata nel newsfeed a soltanto circa il 4% degli utenti che la seguono. E questa percentuale tende a scendere ancora in presenza di link che rimandano al di fuori di Facebook. Per questo mettere il link sul primo commento è un modo, piuttosto goffo ma diffuso, per “limitare” un po’ il danno.

La video-intervista post workshop a Smau Milano 2018 (con saluto finale) 😉

Leonardo nello speech ha ricordato che curare il titolo del proprio profilo (ad esempio “ingegnere edile” o “consulente del lavoro”) inserendo ulteriori specializzazioni, oltre ad essere utile ai recruter, ha un effetto positivo anche sulla SEO. Ecco perché poi gli ho chiesto se conoscesse “tool di monitoraggio”, cioè software esterni da usare per ottimizzare le parole chiave utilizzate nel profilo per massimizzare i risultati.

Se hai visto il video, oltre a sapere la sua autorevole opinione sul precedente argomento “algoritmo di Linkedin e links nel newsfeed”, saprai anche la risposta alla mia seconda domanda, che riporto in breve qui.

Esistono ottimi modi per capire se stai utilizzando bene il tuo Linkedin. Banalmente, dice, la stessa dashboard privata consente di sapere quante volte si è apparsi nelle ricerche e da chi in termini di ruolo. E già questo è un ottimo modo per capire se si è sulla strada giusta o se occorre correggere il tiro!

È stato un vero piacere conoscere Leonardo Bellini, e per la qualità dei contenuti che è in grado di fornirti per aiutarti a sfruttare al meglio il tuo Linkedin, e perché no, anche per la simpatia, consiglio anche a te di conoscerlo.

Se ti va, seguilo sin da ora sul sito Linkedin For Business e leggi uno dei suoi libri. Ad esempio l’ultimo sul “social selling”, a cui il workshop che ho seguito si è ispirato, che puoi acquistare comodamente qui.


Leo Cascio

Leo Cascio

Sono brand builder, creator, consulente, formatore e divulgatore di web marketing. Autore del libro "Personal Branding sui Social" (link Amazon).
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