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La scorsa settimana mi sono rivisto con un amico di lunga data che non vedevo da un po’: Franco Nicosia, un professionista da sempre col pallino del marketing, branca dell’economia che ricordo maneggiare bene sin dai primi anni del secolo. Erano tempi in cui “marketing” era ancora un parolone che iniziavo a masticare anch’io. Ma Franco, a differenza del sottoscritto che piuttosto a quei tempi puntava a disegnare loghi e a creare siti web, puntò dritto sulla specializzazione nei settori della consulenza aziendale e del business management, tant’è che oggi, sulla base di una lunga esperienza sul campo, è a mio giudizio uno dei più preparati marketer italiani.

La nostra chiacchierata presso il suo studio mi è piaciuta cosi tanto (è stata ispirante!) che ho chiesto di proporgli un’intervista per le pagine del mio blog. La cosa bella è che ha accettato di buon grado e risposto in tempi brevi. Eccola qui. Buona lettura!

Ciao Franco, di cosa ti occupi precisamente?

Ciao Leo, e grazie dell’opportunità. Il mio lavoro consiste nell’assistere le aziende nella loro espansione. Ho un focus sul marketing digitale, in particolare mi occupo di “lead generation”.

Lavorando con aziende italiane che desiderano internazionalizzarsi, che differenze hai notato tra il fare impresa in Italia e all’Estero, in particolare in Oman?

Le differenze culturali sono notevoli. In Italia abbiamo un approccio al business più emotivo, nel senso che siamo più disponibili a fare le cose, rispetto alla necessità di programmarle. Spesso questo atteggiamento è percepito come approssimativo e crea diffidenza negli interlocutori in medio oriente dove l’approccio al business è di tipo anglosassone. Tuttavia, superato questo scoglio emozionale, le nostre più grandi doti emergono: creatività, flessibilità, capacità di risolvere rapidamente i problemi. In ogni caso è molto divertente!

In Italia si parla ancora di Crisi. Come pensi che ciò abbia influito sulle start-up che sono nate come funghi in questi anni?

Secondo me è passato in questi anni un messaggio non proprio corretto: devi metterti in proprio per trovarti un lavoro. In realtà se fosse semplice fare il consulente o l’imprenditore lo farebbero tutti… Le tante start-up nate, soprattutto nel mondo tecnologico, spesso sono concentrate sulla soluzione o sul mezzo che hanno progettato e non sulla reale esigenza del cliente, tuttavia l’unico modo per fare innovazione è proporre novità in ogni settore. Penso che ci sia un nesso fra la crisi del lavoro e le start-up.

Ho letto un post sul tuo blog sui conflitti in azienda. Credi che in Italia ci sia meno coesione tra colleghi rispetto all’estero? E se si, perché?

In realtà il tema della conflittualità aziendale è universale, infatti è uno dei principali motivi di blocco nello sviluppo delle aziende. Se ci pensi in azienda si possono avere conflitti non solo fra colleghi ma anche fra datore di lavoro e collaboratori. Le persone in genere sono portatrici di interessi individuali e questo causa la possibilità di conflitto. Il mio focus sull’argomento è proprio questo, affrontare e risolvere questo problema mi sta proprio a cuore.

Sai bene quanto sia importante infondere fiducia nei prodotti/servizi, ma sai bene che i tempi per raggiungerla non sono brevi. Come lo coniughi con le aspettative dei clienti che magari si aspettano risultati in breve tempo?

Penso che in questi anni il tema vero è quello dell’efficienza del marketing in genere. Il moltiplicarsi dei mezzi a disposizione delle aziende per promuovere i propri prodotti sono molteplici, è obiettivamente difficile costruire una strategia efficace. Le persone passano molto tempo online ed è necessario studiare i comportamenti in funzione dell’azienda che si promuove, non esistono soluzioni standard che possono essere utili allo stesso modo per tutti. Tuttavia per me è opportuno trasferire parte dei budget a disposizione verso il marketing online, dotandosi di una strategia digitale efficace e con duro lavoro quotidiano e pazienza. Infatti la creazione di contenuti di valore a supporto dei prodotti/servizi/brand è un lavoro specialistico e faticoso, non bisogna avere fretta, una strategia digitale deve essere valutata in un periodo di almeno 2 anni.

Come vedi il Futuro del Marketing? Credi che l’Italia riuscirà a soddisfare la crescente domanda di marketer?

Il web marketing è il presente, ogni azienda deve dotarsi di una strategia. Il vero problema è che la cultura del web marketing proviene principalmente dagli USA  e questi stessi modelli spesso non sono adattabili completamente alla realtà italiana, la differenza culturale è importante. Gli italiani sono più diffidenti e meno disposti di altri ad essere entusiasmati dal pushing che un certo tipo di marketing aggressivo propone, c’è grande spazio per i professionisti a patto che ognuno si specializzi in una specifica nicchia del marketing digitale. Un esempio: se scrivo un contenuto non è detto che lo stesso possa essere facilmente indicizzato, per questo ho bisogno di un web writer.

Infine, che consiglio daresti a un neo diplomato che sta entrando all’università o desidera entrare nel mondo del lavoro?

Farò un’affermazione in controtendenza: per me è importante che le persone siano felici e che facciano ciò che li appassiona. Se desiderano studiare che lo facciano con profitto e, soprattutto, nei tempi previsti. In questi anni ho incontrato tanti laureati “triennali” di 30 anni e questo li rende difficilmente adatti ad un rapido inserimento nel mondo del lavoro indipendentemente dalle loro competenze. Se desiderano lavorare che si muovano anche accettando ciò che può sembrare improbabile o non adatto: non è possibile avere opportunità lontano dalle opportunità, se mi muovo posso correre il rischio di perdere qualche settimana in un posto di lavoro non adatto per me, ma questa azione mi avrà permesso di avere ulteriori nuove opportunità, se sto a casa e aspetto, non verrà nessuno a cercarmi.

Grazie ancora Franco. Sono d’accordo con te su tutto. Condivido soprattutto l’entusiasmo ed il sorriso, che non deve mai mancare. Speriamo di incontrarci di nuovo personalmente e magari anche professionalmente!


Leo Cascio

Leo Cascio

Sono brand builder, creator, consulente, formatore e divulgatore di web marketing. Autore del libro "Personal Branding sui Social" (link Amazon).
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