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Invogliato dalla presenza dell’amico John Peter Sloan, scrittore, autore, attore e comico inglese famoso in Italia per aver portato alla ribalta l’importanza della lingua inglese (mia grande passione) e dell’idea di poter fare la conoscenza del suo collega londinese Robert Dennis, insegnante specializzato in Business English, mercoledì 28 giugno mi sono recato all’International Business Day, seminario organizzato dalla Scuola di Business H Advice. La sede è stata Sicindustria Palermo, con sponsor Giuffrè Fiscopiù.

Un evento che mi ha davvero favorevolmente colpito per qualità degli interventi. Si è parlato infatti delle società di diritto inglese, illustrandone profili domestici e comparati. Si è parlato della convenzione internazionale, cioè delle doppie imposizioni Italia-UK. Si è parlato dei contratti del commercio internazionale e delle esperienze asiatiche, cioè delle differenze interpretative nello stilare, ed interpretare, documenti legali nel mondo considerando le differenze linguistiche. Ed infine si è parlato di Business e Legal English, con l’intervento del duo Sloan-Dennis, tra mille battute e consigli, ha presentato ai presenti al seminario le caratteristiche del “metodo Sloan” (puoi approfondire l’argomento leggendo questo mio precedente articolo).

Insomma, occasione ottima per rivedere qualche faccia nota e conoscerne molte di nuove. E, su questo punto, devo dire di essere rimasto davvero sorpreso della qualità generale dell’organizzazione e delle professionalità invitate a partecipare. Tra queste sottolineo l’intervento di Antonello Miranda, professore ordinario di Diritto Comparato e delegato per le relazioni con le istituzioni internazionali, che ha delineato un quadro chiarissimo dello scenario italiano, e specialmente siciliano, che è ancora in forte handicap. La poca propensione a lavorare sui mercati internazionali, per questioni di carattere culturale e di blocco nei confronti della lingua inglese (parlata ancora da pochi), non è un fattore a nostro favore, tuttavia ha evidenziato come già da due anni l’Università di Palermo abbia istituito un corso di specializzazione biennale interamente in lingua inglese e con un approccio di tipo business. A mio parere un’ottima cosa, considerando che l’Università dovrebbe essere il volano per il lavoro e non uno sterile percorso di studi che non prepara alla reale vita lavorativa.

Come non sottolineare anche la moderazione davvero chiara e completa della Dott.ssa Rossana Giacalone e l’intervento dell’avvocato Daniele Giacalone, dello Studio Legale e Tributario Giacalone & Partners, e membro di H Advice, che ha fatto un quadro completo ed esaustivo della realtà siciliana che desidera approcciarsi ai mercati esteri, in particolare che desidera aprire una società nel Regno Unito. È stato lodabile, a mio parere, il fatto che abbia messo in guardia dall’opinione diffusa che fare business all’estero sia più facile che da noi. Certo, ha detto con ragione che la tassazione è solo di poco inferiore alla tassazione minima italiana (cioè del 19% rispetto al nostro 24%), anche se come effetto della Brexit probabilmente la tassazione minima scenderà al 15%.

Ma è stato anche importante che abbia rimarcato che sui mercati stranieri non si va all’arrembaggio, ma occorre prepararsi con cura, sia linguisticamente che dal punto di vista fiscale e legale. Ignorare o mal interpretare le leggi fiscali (e non solo) di una nazione estera come l’Inghilterra, può diventare un incubo. Ecco, ho apprezzato che si sia detta la verità, che non si sia tentato di vendere nulla (malgrado esista in effetti un corso da poter effettuare a Londra tra fine agosto e primi di settembre), ma di fare buona ed etica informazione e formazione. Aspetti che oggi non sono assolutamente da trascurare e sottovalutare, visto e considerato che purtroppo l’imprenditore medio italiano, e specialmente siciliano, desideri sentirsi dire l’opposto, cioè che andare in un paradiso fiscale (o quasi) e metterci su un’azienda sia facilissimo.

Chapeau quindi a tutta l’organizzazione e a tutti gli intervenuti al seminario, anche quelli che non ho ricordato in questo post. Mi auguro che se ne facciano di altri, perché il mondo imprenditoriale siciliano ha davvero tanto, tantissimo da offrire, ma non è oggi possibile pensare di poter competere sugli scenari internazionali, senza una preventiva ed adeguata preparazione in merito. Una laurea in tasca, oggi, purtroppo non è sufficiente per lavorare. Occorrono continui aggiornamenti, spesso molto mirati, con il fine di colmare lacune specifiche e poter così operare in nicchie di mercato. E, aggiungo io, occorre saper vendere, saper vendersi e saper comunicare (a dirla tutta, parlare anche di marketing, e magari di “legal marketing”, avrebbe reso il seminario ancora più completo), sfruttando con sapienza i moderni mezzi tecnologici. È un sogno ancora realizzabile, a condizione però di capire che solo investendo in conoscenza e formazione si può puntare in alto e raggiungere il successo.

 

Nota bene: questo articolo è stato tradotto da Robert Dennis in lingua inglese; per leggerlo clicca qui!


Leo Cascio

Leo Cascio

Sono brand builder, creator, consulente, formatore e divulgatore di web marketing. Autore del libro "Personal Branding sui Social" (link Amazon).
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