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Prendendo spunto da alcune letture interessanti sul tema dell’imprenditoria e della motivazione che ho fatto di recente, desidero sintetizzarle in una sorta di mia personale lista di regole che ogni imprenditore assennato dovrebbe, a mio parere, rispettare per ottenere indubbi vantaggi nella sua attività.

Senza voler apparire una sorta di “Mosè dell’era digitale”, desidero in parole povere mettere un po’ ordine tra i tanti contenuti motivazionali rivolti al business che ho finora scritto sul mio blog, aggiungendo anche altri argomenti che, senza dubbio, saranno oggetto di ulteriori e futuri approfondimenti.

I miei “10 comandamenti dell’imprenditore ai tempi del web marketing” sono dei consigli da cercare a tutti i costi di seguire per il bene non solo della tua attività, ma anche di te stesso. Mi auguro che possano davvero tornarti utili e che possano in qualche modo “illuminare” il tuo cammino specialmente nell’attuale era: un periodo di grande cambiamento nel mono di fare impresa ma che ancora molti non riescono a cogliere.

Senza presunzione, credo che non si possa oggi pensare di fare impresa con successo senza rispettare tutti i seguenti comandamenti. Anzi, sarei curioso di conoscere, durante o alla fine di questo percorso diviso in 2 articoli, il tuo punteggio, che magari puoi scrivere nei commenti: quante di queste regole rispetti veramente ogni giorno?

Se non le rispetti tutte non abbatterti. Magari appuntati i comandamenti che dovrai applicare in futuro, e concentrati per soddisfarli!

Ecco i primi 5 comandamenti…

1) Non sentirti mai “arrivato”

Un grosso errore che nel business, così come nella vita personale, alcuni fanno è quello di sentirsi appagati al punto da pensare di aver raggiunto il successo, con conseguente “appagamento”.  Se ad esempio il tuo nuovo sito porta risultati concreti, e ne sei felice, certamente è anche giusto che provi soddisfazione. Un’enorme sensazione di piacere è un fatto normale, e ci sta. Ma occorre capire che ciò non può e non deve essere frainteso come un successo definitivo, ma sempre come un piccolo passo verso una destinazione ben precisa definita da una strategia di web marketing. Fare impresa, anche online, richiede un “mindset” (ne parlo anche qui) di estrema versatilità e tenacia, in cui, facendo un paragone sportivo, l’imprenditore è un corridore di fondo piuttosto che un velocista, ed in cui, quindi, non è la velocità il fattore di successo, ma fattori come perseveranza, pazienza e tempo. Occorre capire che ogni tappa deve essere l’avvio di un nuovo inizio, mai la fine di qualcosa. Vale anche il detto “chi si ferma è perduto”: nulla di più vero!

2) Non prenderti troppo seriamente

Nel offline, ed a maggior ragione nell’online, l’imprenditore deve saper comunicare in modo serio, garbato e disponibile, e deve ascoltare i propri clienti dando sempre delle risposte chiare alle loro domande. Deve essere presente, anche, e trovare il tempo di farlo a tutti i costi. Ma non basta fare tutto bene: l’imprenditore del millennio non deve pensare di essere al centro del mondo, perché la verità è che il mondo digitale (e non) continuerebbe a girare lo stesso anche senza di lui. Quindi abbasso i formalismi, basta con il linguaggio e la comunicazione istituzionale. Parliamo semplicemente, con estrema coerenza, lealtà e senza protagonismi. E, cosa da non trascurare, comunichiamo con il sorriso. E ridiamo, anche: una risata può essere contagiosa: lo sapevi?

3) Non fare tutto da solo

La “sindrome di Pippo Baudo” non va bene! Anni fa, al culmine del successo, il famoso presentatore, oggi ormai in pensione, veniva “ironizzato” come “il tuttofare del mondo dello spettacolo”. In effetti la sua preparazione artistica era tale da potersi permettere di eseguire in contemporanea tanti ruoli, ma oggi l’imprenditore che pensa di poter davvero far tutto, compie un grave errore. Spesso chiedo ai miei clienti di potersi dedicare nella curare, ad esempio, di un blog aziendale, un sistema davvero fantastico per farsi conoscere da nuovi clienti e per accrescere autorevolezza nel proprio mercato. Ma la risposta che mi viene più spesso data, con sguardo tra il rassegnato e lo stizzito, sai qual è? “Mi piacerebbe, ma non ho tempo”. Ovvio che non ha tempo se fa tutto lui! La verità è che l’imprenditore dovrebbe delegare la maggior parte delle sue mansioni, specialmente quelle un po’ meccaniche, per concentrarsi su attività di valore che possano far risaltare la propria “anima imprenditoriale” (appunto, quale miglior modo quello di dedicarsi ad un blog, ad un podcast, a fare video in cui ci si mostra al proprio pubblico?). Per non parlare, poi, del “fare rete”. Purtroppo in questo campo esistono blocchi spesso psicologici, ovvero la paura di dare fiducia. Come possiamo però ottenere fiducia dagli altri se non siamo noi i primi a darne?

4) Non temere di sbagliare

La paura di sbagliare è forse ciò che blocca più di tutte un imprenditore nel suo lavoro, specialmente in un percorso di crescita. E allora spesso si “accontenta” di gestire una piccola attività, in cui le sue responsabilità sono limitate alla sfera locale, in cui coltivare le sue cosiddette “certezze”. Ma oggi espandersi, o per lo meno provarci, non è un’optional, ma un obbligo per sopravvivere in un mercato sempre più globale e competitivo. Quindi non bisogna temere di sbagliare, ad esempio di fare un investimento errato. Prendiamoci il tempo di elaborare una corretta strategia di crescita, senza fretta, ma con bene in mente che se non ci proviamo neanche, non avremo poi modo di sapere se la nostra idea avrebbe funzionato. Ricordati che nel business, così come nella vita, una cosa è certa: mancherai il 100% dei colpi che spari se neanche imbracci il fucile.

5) Non rifiutare le critiche

Questo comandamento va un po’ a braccetto con il quarto, perché ne è un po’ la conseguenza. Spesso la paura di sbagliare è legata al giudizio altrui: il fatto di esporci mette a nudo noi stessi, e allora per pudore evitiamo a priori di provarci. Eppure la critica, che può far così paura, in realtà non è affatto un nemico, ma un amico. Certamente dobbiamo imparare a distinguere tra le critiche infondate e quelle fondate. Ignoriamo o rispondiamo con cortesia, ma a tono, alle prime, ma diamo grande valore alle seconde, considerandole un vero gesto di interesse e d’amore nei nostri confronti. Una critica fondata è un feedback che non può che aiutarci a migliorare il nostro servizio clienti, o il prodotto, o ancora altri aspetti del nostro work-flow in azienda. E allora perché rifiutarle? Nel web la “massa critica” può anche accanirsi, ciò è vero, ma è anche un’enorme opportunità di crescita. Ed un imprenditore assennato, questo, deve ben capirlo.

Sei curioso di leggere gli altri 5 comandamenti? Leggili qui… ecco la seconda parte dell’articolo!

(Foto: Pixabay)

Leo Cascio

Leo Cascio

Sono brand builder, creator, consulente, formatore e divulgatore di web marketing. Autore del libro "Personal Branding sui Social" (link Amazon).
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